Di nuovo in Cammino

È proprio vero che la vita ti mette davanti alle sfide che puoi superare per crescere.

Non avrei mai immaginato che un infortunio fatto il giorno prima del mio compleanno, con conseguente rottura di un legamento, mesi di riabilitazione e un intervento da intraprendere, avrebbero portato a uno dei momenti più felici di quest’anno.

Oggi voglio raccontarti una storia, Anima in cammino. Una storia che con la Magia sembra, apparentemente, aver poco anche fare.

Nell’ultimo anno sono diventata una Maestra nella sottile arte dello scappare dai propri impegni spirituali e personali. Ho conseguito un master in Deresponsabilizzazione, insomma.

Additavo il lavoro come unica causa di un malessere più profondo che mi impediva di prendermi cura della mia ombra e, in ultima sostanza, di Me.

Sapevo di dover affrontare delle criticità, di dover lottare per riprendere me stessa e invertire alcune tendenze che mi stavano portando lentamente in un mondo senza Colori.

Ma mi sentivo troppo stanca e stressata per farlo, senza energie.

E in effetti ero senza energie.
Ciò che ho capito nel tempo è che se non coltivo la mia spiritualità e la propensione all’entusiasmo, se non mi concedo il tempo per emozionarmi fino alle lacrime per un campo pieno di lucciole, se non ballo a piedi nudi al suono del tamburo, la mia energia vitale si spegne.

Mi nutro di emozioni forti, bellezza e risate.

Ovviamente mi era difficile anche pregare. Il mio momento serale di raccoglimento davanti all’altare era diventato una routine quasi fastidiosa, da portare avanti per dovere e senso di colpa.

In questo quadro piuttosto patetico l’unico sfogo era rappresentato dallo sport. Vivevo per andare a correre e praticare calisthenics, ma soprattutto aspettavo a gloria l’arrivo della bella stagione per poter andare in montagna a ritrovarmi un poco.

E poi…

STOCK!!
Questo è il suono che ho sentito quando, dopo un volo da tre metri di altezza, sono leggiadramente atterrata sulla gamba destra tesa.
Il mio ginocchio si è letteralmente ripiegato all’indietro e tanti saluti ai programmi di montagna, corsa e sfogo per (almeno) l’anno a venire.


Sì, lo so, probabilmente starai pensando che questo sia solo un articolo di sfogo. Pazienta ancora un attimo, sto arrivando al dunque.


Mi piacerebbe poter dire di aver reagito subito bene, ma non è stato così. La prima reazione è stata di rifiuto, poi di rabbia. Dopo è arrivata la tristezza.

Fortunatamente, dopo un mese in cui vedevo la vita color posacenere usato, ho dovuto necessariamente rimboccarmi le maniche.
Ho capito che le cose sarebbero andate per le lunghe e che la mia felicità non dipendeva da una settimana trascorsa in montagna.

Non potendo muovermi né camminare nei miei amati boschi, ho dovuto ritrovare la connessione nelle cose più semplici, anche in mezzo al cemento.
Un bocciolo di fiore ancora addormentato.
Un complimento ad uno sconosciuto. Praticare gentilezza a casaccio.
Ridere fino alle lacrime.

Ho iniziato a cavare dall’armadio tutti gli scheletri che avevo accumulato,uno dopo l’altro. Alcuni li ho rimessi dentro, molti li ho invece salutati definitivamente.

Ho ricevuto da Angaangaqq una Medicina e un consiglio.

“Il tuo spirito ha bisogno di cibo. La cerimonia più semplice che fare per nutrirlo? Mettiti davanti allo specchio e sorridi a te stessa. Fallo davvero. Finché il fuoco non scalderà di nuovo gli occhi e il cuore“.

L’ho fatto. Non smetterò mai più.


A meno di tre mesi dall’incidente sono una persona felice.

Il mio corpo ha reagito bene, la mia mente pure. L’anima balla nel vento.

Sarei riuscita lo stesso a fare questo percorso, se non mi fossi fatta male?
Ne sono sicura, ma chissà con che tempistiche.

Gli Dei ci riportano sempre sul sentiero del nostro destino.
E c’è ancora tanta, tanta strada che voglio percorrere. Alle volte correrò, altre zoppicherò.
Amando ugualmente ogni passo.

Se vuoi portare nel mondo un po’ di Magia con me, condividi questo articolo. Grazie di Cuore.