Road to Yule, 8 di 8: il dono

Premessa: questo articolo è parte del percorso Road to Yule – Piccolo manuale di sopravvivenza all’inverno, che ho sviluppato in collaborazione con l’Accademia delle Arti Magiche di Torino. Prima di continuare nella lettura, ti consiglio di andare a leggere l’introduzione al percorso e la sfida della settimana scorsaCreare il tuo rituale.

Mia cara Anima in cammino,

eccoci qui. Oggi festeggiamo il Solstizio d’Inverno e con esso la fine del percorso Road to Yule.

Vorrei innanzitutto ringraziarti per avermi seguita in quest’impresa ed esserti messa in gioco. Ho ricevuto tantissimi messaggi in queste otto settimane, sintomo di una buona riuscita.

Road to Yule è stato un passo importante della mia vita, una decisione di mettermi a nudo nel raccontare alcuni dei passi che hanno fatto parte del mio percorso. Passi che in queste settimane ho ripetuto assieme a te.

Ogni erba, pratica, esercizio, parola di quanto ho scritto è passata sulla mia pelle più e più volte.
Spero che ti abbia lasciato qualcosa, anche solo la curiosità di guardare i gesti quotidiani con un occhio diverso.

Siamo passate attraverso la pulizia, fisica ed emotiva, l’introspezione profonda, abbiamo avuto il coraggio di dar voce ai nostri desideri e creato un rituale per aiutare la sua manifestazione.
Oggi, in chiusura di questo percorso, vorrei lasciarti con una riflessione sul concetto di dono.

Siamo abituati a fare e ricevere regali nelle ricorrenze.
Ma l’uso del dono, nella nostra cultura, è diventato spesso strumentale al ricevere qualcosa in cambio, in maniera più o meno diretta. Del resto, è su questo che si basa il principio di reciprocità: se ricevo qualcosa, mi sento in dovere di contraccambiare.

Ma è così ovunque?

Angaangaq, lo sciamano groenlandese di cui ti ho parlato più volte, mi ha aperto gli occhi su una visione diversa.

In Groenlandia il dono è qualcosa di molto importante.

Quando una persona ti dona qualcosa è perchè vede in te un potenziale da sviluppare.
L’oggetto donato, quindi, incarna un aiuto (che può essere pratico, ma anche spirituale) per raggiungere quell’obiettivo.

Se scegli di accettare il dono, ti prendi in carico l’onore e l’onore di sviluppare la potenzialità che l’altra persona ha visto in te. Se senti di non essere in grado o di non volerti impegnare nell’impresa, allora il dono non va accettato.

Questa visione mi è piaciuta moltissimo e ho deciso di farla mia.

Da qualche anno, dunque, ho svincolato i doni che faccio dalle ricorrenze, dall’etichetta e dal “si fa perchè è bene/giusto/opportuno farlo” e mi attengo solamente a quello che sento poter aiutare le persone a cui voglio bene.
Ho chiesto a chi mi sta intorno di fare lo stesso con me.

Il risultato?

Faccio e ricevo molti meno doni, ma tutti bellissimi e molto preziosi.

Questa, però, non è la vera cosa di cui volevo parlarti, cara la mia Anima in Cammino.
Vorrei piuttosto che tu riflettessi sui doni che fai a te stessa.

Pensaci bene. Scommetto che la maggior parte delle volte in cui acquisti qualcosa, lo fai per noia o insoddisfazione.
I regali diventano un “contentino”, un pallido tentativo di distogliere – secondo il principio di distrazione – l’attenzione da cosa veramente non va.

Ho colto nel segno?

La verità è che non sappiamo più ringraziare noi stessi.

Come ultimo giorno di Road to Yule, vorrei lasciarti con una cerimonia molto semplice che potrai mettere in pratica ogni volta in cui vorrai prenderti cura di te.

Mi è stata insegnata molti anni fa. Nel tempo l’ho fatta mia, riadattandola. Mi auguro che tu possa fare lo stesso.  

UNA CERIMONIA PER RINGRAZIARE TE STESSA

Mettiti comoda nel tuo luogo di potere. Può essere una stanza tranquilla, un piccolo spazio in giardino o uno spiazzo nel bosco.

Per questa cerimonia ti serviranno:

  • Un incensiere o un piattino resistente al calore.
  • Un carboncino per bruciare le erbe.
  • Una miscela composta da Rosmarino e Lavanda (in alternativa, Salvia o Issopo).
  • Una candela possibilmente bianca, nera o marrone.
  • Una ciotolina con acqua tiepida, in cui avrai sciolto un po’ di sale.

Siediti in posizione comoda davanti ai tuoi strumenti e centrati. 

Accendi la candela. Dai fuoco al carboncino, posalo sull’incensiere e brucia un po’ della mistura di erbe. Dovrai ottenere molto fumo.

Parti dalle mani.
Bagnale con un po’ di acqua e sale e guardale con attenzione. Quante volte ti hanno aiutato, queste mani!
Quante volte ti hanno permesso di realizzare i tuoi desideri!

Dedica un momento ad osservare ogni linea dei tuoi palmi, ogni piccolo callo, ogni discromia della pelle.

Poi passa le mani sul fumo dell’incenso, come se le stessi lavando. Lascia che l’Aria le purifichi. Infine, avvicinale alla fiamma della candela quel tanto che basta per sentirne il calore, ma senza bruciarti.  

Ringraziale per aiutarti ad esprimere te stessa nella realtà. Per ogni volta in cui hai stretto i pugni in preda a una una rabbia giusta, per tutti gli abbracci e le carezze che ti hanno concesso di dare.

Sii presente in ogni gesto.

Poi passa ai piedi.
Quanti passi avete fatto assieme, quante avventure ti hanno fatto vivere! E molte ne verranno ancora.

Benedici i tuoi piedi con l’acqua salata, col fumo dell’incenso e con la fiamma. 

No, non c’è bisogno di infilarti a mollo nella tinozza o di dilettarti in mirabolanti pratiche contorsioniste.
Puoi intingere le dita nell’acqua e usarle per accarezzarti i piedi e le gambe e spostare nella tua direzione il fumo dell’incenso.

Procedi così, benedicendo con gli Elementi ogni parte del tuo corpo. Anche – e soprattutto – quelle che ti piacciono di meno.

Termina con il viso.
Lascia che Acqua, Terra, Aria e Fuoco ti avvolgano dolcemente come un’impalpabile coperta d’inverno.

Ringraziati per ciò che sei, e non solo per ciò che fai o hai fatto.

Onora il tuo coraggio, le esperienze vissute, i lati di te che ti rendono orgogliosa e anche quelli di cui ti vergogni. Domani saranno uno stimolo per diventare una persona diversa.

Termina questa cerimonia con dei respiri profondi e, allargando le braccia come fossero ali, abbracciati.

Sono fiera di Te. E ti voglio bene, dal profondo del cuore.

A presto.

Luce

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Grazie di Cuore.

Leggi anche: Il pensiero di qualcuno lontano

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