“Hai saputo cosa ha fatto Tizio? Già, un vero oltraggio! Ma la paga, ah se la paga…Non sa che ha a che fare con una strega!”
Questo è, in soldoni, il resoconto di una conversazione cui ho assistito di recente.
Devo ringraziare la “strega” in questione perché permesso di ragionare su alcuni punti interessanti, che penso siano utili a chi si affaccia al mondo della Magia.
Quali sono gli elementi da prendere in considerazione quando si vive la Magia?
1. Il Potere: quello personale e desiderato
Leggo i tarocchi da più di cinque anni e osservo le persone da una vita intera.
In questo tempo ho imparato che la maggior parte delle persone che si definiscono streghe, sono in costante ricerca di affermazione sul proprio potere. È normale: a tutti piace sentirsi importanti. E “fare” magia – anzi, dire di fare magia – distingue dalla folla, porta ad elevarsi sopra le leggi del caso, forti di un armamentario di bacchette, incantesimi, calderoni, gatti neri e rospi domestici.
Ma se a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità, come dissero a un mio amico a otto zampe e dai vestiti discutibili, oggi il mondo dovrebbe essere decisamente un posto migliore.
Eppure Hitler, Stalin, Pol Pot e compagnia bella hanno vissuto vite sane e sufficientemente lunghe da permettergli di sterminare milioni di persone.
Con tutte queste streghe potenti in giro (perché non è che sessant’anni fa non ce ne fossero), com’è che questi signori hanno sofferto, al massimo, di sciatica? Dove sono gli incidenti, i denti che cascano, l’insonnia perenne, le miserie varie che vengono sapientemente sottintese in certe affermazioni? Almeno l’impotenza, suvvia! E invece niente.
Con questo non intendo dire che gli incantesimi ( e anche quelli che chiamiamo volgarmente “accidenti”: attenzione al significato delle parole!) non abbiano effetto, anzi.
Semplicemente, a mio avviso occorre elevarsi da una concezione meccanicistica della Magia che si concentra solo sul singolo dettaglio. Non siamo gli essere più importanti dell’universo, e non è detto che l’energia che dirigiamo in un determinato proposito possa fluire incontrastata. In altre parole, non siamo infallibili.
Inoltre, grande differenza la fa il potere personale del praticante di Magia, che indipendentemente da quanto lui stesso affermi, varia molto da persona a persona.
Ultimo inciso: la maggior parte delle persone veramente dotate non sbandiera ai quattro venti le proprie capacità.
2. L’energia richiesta
Fare incantesimi implica il dirigere una parte di energia in uno specifico proposito.
Ma l’energia non si crea né si distrugge. Quando lavoriamo con la nostra energia personale e con quella degli Elementi che ci aiutano, stiamo attingendo anche al nostro potere.
Maggiore è la complessità e l’intensità dell’incantesimo, maggiore sarà l’energia richiesta.
Chi ricorre alla Magia – o pensa di usarla – a scopo negativo dovrebbe essere conscio del fatto che:
- Tutte le azioni hanno un costo energetico. Attenzione! Non sto parlando della legge del tre, croce e delizia di molti praticanti Wicca, ma di puro dispendio di “carburante” a livello fisico, mentale e spirituale.
- Siamo tutte note della stessa melodia. E come tali, siamo connessi. Tutte le volte in cui “suoniamo” in maniera stonata, convogliando forme pensiero per fare qualcosa di negativo, sporchiamo un po’ di più il suono della nostra anima. Inoltre l’intera melodia ne risentirà. Se invece ci concentriamo su propositi positivi, sul far risuonare al meglio la nostra nota, ascolteremo tutti un bellissimo concerto. La scelta è nostra.
3. La funzionalità dell’incantesimo
Tutto ci è stato dato in prestito affinché la nostra anima possa realizzare in questa vita il suo sogno. Non possediamo davvero niente: la nostra casa, il nostro corpo, la nostra ricchezza. Tutta l’energia ci viene data in prestito, e come tale, se ne va quando esaurisce la propria funzione.
Gli incantesimi funzionano in modo simile. Sono efficaci quando ci permettono di realizzare il nostro sogno dell’anima, il motivo per cui camminiamo in questa epoca su questa terra.
No, trovare parcheggio sotto casa il venerdì sera solitamente non rientra tra questi motivi, quindi non provarci.
Chiediti piuttosto: quello che voglio fare porterà del bene a qualcuno?
4. Il Divino
Ho scritto più volte che, per me, fare magia rappresenta un atto di co-creazione con il Divino.
Ma se il Divino è in ciascuno di noi, ne deriva che noi siamo PARTE della Magia stessa.
Hai capito bene: noi non facciamo Magia, noi siamo Magia e al massimo possiamo viverla a pieno nel momento in cui impariamo a Sentire il mondo.
Questo porta a una riflessione interessante. Praticare Magia a scopo negativo equivale a un paradosso: mettere il Divino contro il Divino.
Praticamente è un po’ come essere una cellula cancerogena per Madre Terra.
Spero che quanto scritto, che come al solito rispecchia solo la mia visione, ti sia utile la prossima volta che accenderai una candela per i tuoi riti.
Hai un potere immenso.
Usalo con criterio e Gratitudine.
Se vuoi portare assieme a me un po’ di Magia nel mondo, condividi questo articolo.
Grazie di Cuore.
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