«Imparare senza pensare è fatica sprecata.
Pensare senza imparare è pericoloso.»Confucio
Siamo abituati alle cose facili.
Non ci piace l’idea di dover studiare, provare, fallire e ricominciare da capo.
Siamo abituati alle soluzioni immediate, da manuale.
Se hai letto il primo articolo sulla Magia delle Erbe e stai muovendo i primi passi in questo mondo, devo metterti in guardia: le soluzioni facili non esistono.
Se vuoi veramente imparare a fare incantesimi con le erbe, dovrai studiare e prendere lezioni da due diversi maestri.
Il primo si chiama Tecnica.
Il secondo, Intuito.
Tecnica ti insegnerà le peculiarità delle diverse erbe, le loro caratteristiche a livello erboristico e magico. Ti mostrerà come gestire le preparazioni, caricare le erbe, le miscele migliori per un dato scopo.
Insomma, tutto ciò che serve sapere per poter praticare senza rischiare di rimetterci le cuoia (perché sì, lavorare con le erbe, soprattutto se non le conosci, può essere pericoloso).
Ma andando avanti, ti accorgerai che le lezioni di Tecnica non bastano più.
Non ti insegnano a sentire le erbe, capacità a mio avviso fondamentale per fare incantesimi efficaci, né ti spiegano cosa fare quando sui libri non trovi la soluzione giusta per la tua esigenza.
Per questo ci vuole un altro maestro: Intuito.
Intuito ti farà vedere il mondo con i suoi veri colori.
Se Tecnica ti darà la struttura all’interno di quale muoverti, Intuito ti insegnerà la flessibilità necessaria per adattare la struttura alle tue necessità e affinità.
Lo so: le lezioni di Intuito sembrano molto più allettanti.
D’altronde chi vorrebbe passare le ore su vecchi tomi zeppi di figure in bianco e nero, con pagine fitte di corrispondenze, proprietà e avvertimenti?
Eppure, se non supportate dalle basi di Tecnica, gli insegnamenti di Intuito da soli saranno non solo inutili, ma addirittura dannosi.
Non si può seguire solo uno dei due maestri, servono entrambi.
E questo me lo hanno insegnato gli indios Tembe, durante un viaggio che ho fatto in Amazzonia di cui ho parlato qui.
I Tembe si tramandano da secoli e secoli, per via orale, la conoscenza delle erbe e dei medicamenti naturali. Le usano per tutto: dal mal di pancia, all’infertilità, all’esorcismo. Ragazze e ragazzi ne apprendono le caratteristiche così come noi andiamo a lezione di matematica.
Tecnica.
Ma non c’è solo questo. Cresciuti in mezzo alla foresta, i Tembe hanno anche una potentissima capacità di dialogare con la Pacha Mama, di parlare con le piante e chiedere a loro consiglio.
Intuito.
Questi due elementi fanno sì che i Tembe abbiano una fiducia incrollabile nelle potenzialità delle piante, e che i loro rituali, magici o meno, funzionino davvero.
Noi non siamo così fortunati e spesso ci tocca andare ad occhio, esagerando in un senso – con incantesimi presi tali e quali dai libri, che poi si rivelano diversi da quanto atteso – o nell’altro – utilizzando le erbe senza cognizione di causa, e magari scoprendo tardi di aver assunto qualche tossina.
Io sono la prima ad aver fatto esattamente questi sbagli. Voglio raccontarti alcuni aneddoti, nella speranza che i miei fallimenti, oltre a regalarti una risata, ti permettano di risparmiare tempo.
LEZIONE UNO: STUDIARE VA BENE, SE CI METTI LA TESTA
Avevo tredici anni e avevo appena iniziato a studiare le erbe a scopo magico. Divoravo i libri e mi segnavo le varie ricette con precisione minuziosa.
Decisi di fare una ricetta per il mio amico Federico: un talismano protettivo.
Mi attenni scrupolosamente alla ricetta, ma senza curarmi affatto di cosa in realtà stessi facendo.
Sono passati quasi sedici anni, e Federico ancora non mi rivolge la parola.
A suo modo, l’incantesimo ha funzionato: ha protetto Federico da me e dai miei pasticci.
Scoprii più avanti che il mio (ex)amico era segretamente innamorato di me, quindi, a conti fatti, è stato meglio che si sia allontanato prima di farsi troppo male.
Solo che, all’epoca, non era questo l’effetto che mi aspettavo.
Prima lezione imparata: non si pasticcia a caso con incantesimi presi da un libro, senza chiedersi il perché e percome di quello che si sta facendo.
Da quel momento, per rifarmi, decisi di andare più a intuito. Povera ingenua.
Curioso di sapere qual è stato il seguito? leggi la seconda parte dell’articolo.
Se vuoi portare assieme a me un po’ di Magia nel mondo, condividi questo articolo.
Grazie di Cuore.