Sai ascoltare il Respiro del Vento?
Lo chiedevo a tutti i bambini che incontravo, con l’ingenuità di una creatura solitaria e affatto smaliziata. Le risposte erano fantasiose ma non mi soddisfacevano mai, quindi iniziai a domandarlo ai Grandi.
Sai ascoltare il Respiro del Vento?
Ma ciò che ottenevo erano solo sorrisi e scuotimenti di capo. Hai visto troppi cartoni animati, suggerivano i loro occhi.
Sorridevano tutti, prima di rispondere imbarazzati con la solita voce in farsetto – come se parlando a un bambino con la propria voce lo privassero di qualcosa, lo strappassero all’infanzia.
No, mi dispiace…
Rimanevo delusa. Per me era così semplice.
Solo più tardi scoprii che i Grandi, crescendo, diventano sordi e ciechi.
Come se nella lenta agonia di una quotidianità stressante, perdessero pezzi di anima per strada, seminando briciole come per tracciare un cammino. Senza voltarsi mai per tornare a prenderle.
A me non succederà, mi promisi. Io continuerò ad ascoltare il Respiro del Vento.
Ma come tutte le favole belle, un giorno svaniscono dissolvendo i confini del sogno.
Diventai Grande anch’io, trovai delle occupazioni e poi un lavoro, mi immersi completamente nella quotidianità e nel suo lento oblio.
Diventai Sorda e Cieca.
E cosa ancor più grave, mi circondai di persone – di Grandi – che lo fossero a loro volta.
Poi, un pomeriggio di Ottobre di qualche anno fa, in una città diversa – un continente diverso – passeggiando in un viale di alberi color miele e cannella, mi risvegliai dal torpore.
I Colori del Mondo erano così forti che quasi mi accecarono.
Ma questa è un’altra storia.
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Grazie di Cuore.
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