Magia dell’Acqua – parte seconda

Questa è una pratica che richiede un po’ di dimestichezza con la meditazione e una buona dose di coraggio.

Tranquillo, non ti sto suggerendo di immergerti nudo sotto una cascata. Nè di trovare l’illuminazione sguazzando nel bidet di casa tua.

Si tratta di entrare in connessione con la nostra parte profonda e più recondita di noi stessi, con l’acqua che alberga nel nostro essere.
Con la nostra emotività celata e, pertanto, potenzialmente molto scomoda.

Ti consiglio di approcciarti a questo esercizio dopo aver preso confidenza con pratiche più basilari, come quelle descritte in questo articolo.

Se la visualizzazione non è il tuo canale principale, puoi eseguire ugualmente l’esercizio concentrandoti sulle sensazioni fisiche anziché visive.

Buona lettura.

 

ESERCIZIO: LA GUARIGIONE DELL’ACQUA

Siediti in una posizione comoda. L’ideale sarebbe ottenere a livello fisico un ripiegamento verso l’interno: quindi, ben venga una posizione accovacciata o fetale.
Chiudi gli occhi.
Lascia che il buio ti avvolga.

Quando sarai avvolto dall’oscurità, focalizza tutta la tua attenzione su un solo proposito: scendere giù.

Continua a ripetere a te stesso: giù. Sempre più giù.
La sensazione dev’essere quella di scivolare all’interno delle tue viscere. Verso lo stomaco, e poi l’intestino.
Sempre più giù.

La mente proverà in ogni modo a distrarti, ma tu sforzati, continua a ripeterti: giù.
Continua a scendere.

Ad un certo punto ti accorgerai che tutto è diventato ovattato e vischioso. Come se stessi nuotando nel miele.
Quando succederà, fermati.
Potresti percepire di toccare il fondo con i piedi, appoggiandoli per terra.
Ecco, sei arrivato.
Porta rispetto per questo luogo. Qui che vive il tuo bambino o la tua bambina interiore.

Siediti comodamente nel buio.

Osserva la tua giornata, lascia che ti scorra davanti.
Come ti sei sentito oggi?
Cerca di ricordare.
Magari hai apprezzato l’aroma del primo caffè della giornata, e questo piccolo piacere quotidiano ti ha regalato un sorriso resiliente che ti ha accompagnato tutto il giorno.
O forse un litigio ha turbato la quiete nel tuo spirito, lasciandoti irrequieto e con peso sul petto.

Cerca di comprendere quali emozioni hanno accompagnato, e in parte giustificato, le tue azioni durante la giornata.
Ecco, questa è la tua Acqua.
La parte più silenziosa e mobile del tuo essere, nel tuo sentire.
Prenditi del tempo per ascoltare le tue emozioni profonde. Lascia che la rabbia, la paura, il nervosismo ti scivolino addosso: l’importante non è far finta di non provare queste emozioni, ma permettere che fluiscano via, senza attaccarsi a ciò che sei.

Respira profondamente e percepisci una corrente d’acqua che scivola lungo il collo, le spalle, le braccia e tutto il resto del tuo corpo, portando via sporcizia e ristagni.
Sforzati di visualizzare in modo pratico tutto ciò – pensieri, emozioni, persone, situazioni – che ti hanno fatto provare rabbia o vergogna verso te stesso.
Lascia che scorrano via con la corrente: vedili scivolarti addosso e andare lontano, più lontano, fino a scomparire.
Siamo noi, sempre e solo noi, il giudice supremo e più inflessibile del nostro operato.

Resta in questa condizione finché non ti sentirai leggero, libero, più sollevato.

È  proprio questo il grande potere dell’Acqua: toglie i pesi dal nostro cuore, lasciandoli scorrere via con la corrente.

Quando l’ultima goccia avrà solcato la tua pelle, l’ultimo peso avrà abbandonato il tuo cuore, sarai pronto per tornare.

Ti basterà guardarti indietro – o sopra – e ripercorrere la strada che hai fatto per scendere. Ci vorranno pochi secondi.

Accompagna il “ritorno” con respiri lenti e profondi.

Una volta tornato allo stato vigile, prendi consapevolezza del tuo corpo: stringi le mani, stira i muscoli, alzati in piedi e porta attenzione al tuo organismo.
Ti renderai conto che molte contratture e dolori muscolari saranno svaniti.
Per non parlare di quella strana morsa allo stomaco…

 

Ripeti questo esercizio tutte le volte in cui ne senti il bisogno, in particolare nei momenti di forte stress, o in caso di litigio.

In ogni caso, non dimenticare di fare un’offerta all’Acqua. Puoi lasciare una ciotola piena alla luce della luna, annaffiare le tue piante, benedire e caricare con la tua energia una coppa da lasciare sul tuo altare, o – se hai la fortuna di stare vicino ad un corso d’acqua- una preghiera nata dal cuore, sussurrata sulla sponda del fiume.

Ricorda: entrare in contatto con l’Acqua richiede coraggio.
Il coraggio di guardarsi dentro e accettare a parte di noi che non ci piace. Gli impulsi meschini, la gelosia, la rabbia immotivata.
Ma anche la Gioia, l’entusiasmo, l’Amore che permea ogni fibra del nostro essere.
L’acqua ci dona un insegnamento sintetico, sfidante e fondamentale per Vivere la Magia.

Ascoltati. Accettati. Perdonati.

E quando lo hai fatto, ricomincia da capo.
Come un fiume senza fine.

 

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Grazie di Cuore.

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